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Francesco, i conigli e le donne scomparse

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Il Papa pensa a un sistema di controllo delle nascite. Basato su uomini che si “controllano”. E, come tutti i grandi della Chiesa, ignora che a fare i figli sono le donne

Si è detto molto tra ieri e oggi sulla nuova uscita in volo di papa Francesco. Che , in sintesi, ha detto:
1. è sbagliato fare troppi figli;
2. l'ideale è farne 3;
3. figliare a manetta ci fa assomigliare ai conigli (animali inconsapevoli e notoriamente dissoluti)
4. serve invece una “paternità consapevole”;
5. conseguibile attraverso il dialogo con il proprio pastore;
6. guai a parlare di contraccezione perché, in merito, Paolo VI con la sua Humanae vitaè non è stato “chiuso”, ma è stato “un profeta”. ha capito, in anticipo, che il mondo si avviava a un neo-malthusianesimo da scongiurare.

Io non mi sono mai aspettata da Francesco una vera rivoluzione per le donne. Ma così… è davvero troppo anche per una paziente come me.
Con la sua inveterata volante il Papa ci ha detto contemporaneamente che responsabile della vita sessuale di una coppia e della conseguente famiglia è il padre, che è lui a doversi interpretare come padre consapevole ed evitare di copulare allegramente con la sua, invece, inconsapevole signora.
A Francesco va di traverso lo champagnino aereo a pensare anche solo per un attimo alla “maternità consapevole”. Perché le donne non sono capaci di determinare sé stesse, mai. Sono mogli e madri, ma quel che succede loro in pancia non dipende da loro: peraltro il papa ha più volte profuso passione per la vergine Maria, modello magnifico e prima delle inconsapevolmente incinte.

Dimentichiamoci, allora, che mai si possa cambiare l'immagine della donna che ha la Chiesa: se il papa rivoluzionario e pop non ce la può fare nemmeno a pensare che noi possiamo essere “consapevoli”, figurarsi se mai saprà riconoscere ruoli e responsabilità sociali o curiali.

Non solo: in questi giorni in molti si sono domandati se l'uscita volante di Francesco sia il viatico a qualcosa di fondamentale che potrà accadere il prossimo autunno quando in Vaticano i vescovi torneranno a discutere di famiglia (dopo il deludente primo atto dell'ottobre scorso). Chissà.
Certo è che questo “qualcosa” non riguarderà la contraccezione quella vera. Perché su questo Francesco ha detto e ridetto che non ci si discosta dalla Humanae Vitae: astinenza e metodi naturali (ovvero: niente).
Nel ribadire la lungimiranza di Paolo VI, il papa ha chiamato ancora in causa il rischio di un neo-malthusianesimo. Vale la pena di capire di che si tratta.
Per chi non fosse familiare col pensiero politico, ecco la definizione che la Treccani dà di malthusianesimo:
«Dottrina economico-sociale elaborata dall’inglese Thomas Robert Malthus (1766-1834) nell’opera An essay on the principle of population as it affects the future improvement of society (1798; trad.it. Saggio sul principio della popolazione). Per estensione, qualsiasi teoria che attribuisca la causa della povertà all’asimmetria tra crescita della popolazione e sviluppo dei mezzi di sussistenza, e proponga quindi forme di controllo demografico.»

Ovvero: il papa dei poveri si scaglia contro un'idea di controllo delle nascite intesa come argine alla povertà. Perché lì si fermano le sue preoccupazioni.
Per la Chiesa l'autodeterminazione delle donne, la centralità delle loro scelte consapevoli, la proprietà assoluta del loro corpo non sono un tema.
Francesco ribadisce che uomini (padri) e società (quella cattiva e neo-malthusiana come quella buona di cui lui è alfiere) sono responsabili della procreazione. E le donne sono involucri dementi.


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